Monteflavio, la musica entra in biblioteca: successo per l’evento promosso dal Servizio Civile.
Un concerto di pianoforte trasforma la biblioteca comunale in un centro culturale partecipato. L’iniziativa rientra nel progetto “Vivi i parchi e i borghi” e guarda agli obiettivi dell’Agenda 2030.
MONTEFLAVIO – La musica dal vivo torna protagonista in uno dei luoghi più simbolici della comunità: la biblioteca. Sabato mattina, dalle 9:30 alle 12:30, due pianisti si sono esibiti nella biblioteca comunale di Monteflavio, regalando al pubblico un evento culturale di grande valore.
L’iniziativa è nata nell’ambito del progetto di Servizio Civile “Vivi i parchi e i borghi”, promosso da tre giovani volontarie – Alissa Granati, Isabella Gilardi e Nouhaila Elkhouzai – con l’obiettivo di valorizzare spazi pubblici e offrire esperienze accessibili a tutta la cittadinanza.
Un progetto semplice, ma ambizioso
L’idea alla base è chiara: portare la musica dove non sempre arriva, rendendola uno strumento di aggregazione e crescita culturale. La biblioteca si è trasformata per qualche ora in una sala da concerto, coinvolgendo adulti, giovani e famiglie.
L’evento è stato organizzato con una precisa pianificazione: dalla scelta dei musicisti alla gestione tecnica e promozione, tutto è stato curato nei dettagli. Un lavoro di squadra che ha dimostrato come, con pochi mezzi ma tanta volontà, si possa fare cultura in modo concreto.
Dalla musica agli Obiettivi ONU
Il progetto si inserisce perfettamente nel quadro degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in particolare:
• l’Obiettivo 4, dedicato a un’istruzione di qualità e accessibile;
• e l’Obiettivo 11, che mira a città e comunità sostenibili, attraverso la valorizzazione degli spazi pubblici.
Verso un programma stabile?
L’esperienza ha aperto la strada a nuove possibilità: replicare eventi simili in altre sedi, coinvolgere scuole di musica, conservatori e artisti locali, con l’ambizione di creare una rete stabile di iniziative musicali nelle biblioteche.
La formula è semplice, ma funziona: creare cultura partendo dal territorio, dando spazio ai giovani e mettendo al centro la partecipazione della comunità.
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