Venerdì 26 settembre, partendo dalla pineta di Monteflavio e percorrendo un tratto dei sentieri 317 e 312 nel Parco dei Monti Lucretili, dodici volontari del Servizio Civile Ambientale e Universale, accompagnati dalla guardiaparco Laura e l’operatore tecnico Giuliano e guidati dalla guardiaparco Emanuela Pucci, hanno preso parte a un’attività introduttiva al forest bathing.
Cos’è il forest bathing
Il forest bathing, letteralmente “bagno nella foresta”, è una pratica nata in Giappone negli anni ’80, con il nome di Shinrin-Yoku, come forma di benessere naturale. Consiste nell’immergersi nel bosco attivando i sensi per rallentare i ritmi, ridurre lo stress e favorire il rilassamento psicofisico.
Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che questa esperienza contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna, rafforzare il sistema immunitario e migliorare l’umore. Un ruolo importante lo svolgono i monoterpeni, sostanze aromatiche volatili rilasciate dagli alberi, che respiriamo durante la permanenza nel bosco, le stesse che conferiscono profumi caratteristici e permettono di comunicare tra loro a piante e frutti: il limone, ad esempio, sprigiona la fragranza degli agrumi, mentre l’alfa-pinene è responsabile del tipico odore di pino. I monoterpeni sono la principale sostanza che svolge un ruolo terapeutico nella pratica del forest bathing.
La nostra esperienza
La giornata è iniziata con una breve introduzione al forest bathing e alla terapia forestale. Prima di incamminarci, abbiamo praticato un esercizio di body scan per riportare l’attenzione al nostro “essere qui ed ora”, liberandoci da pensieri e pesi superflui e preparandoci a vivere pienamente l’esperienza.
Poco dopo ci siamo messi in cammino, lasciandoci guidare dall’olfatto. Con gli occhi chiusi abbiamo cercato di riconoscere profumi e aromi che spesso accompagnano la nostra vita quotidiana senza rendercene conto. Proseguendo lungo il sentiero, abbiamo notato come gli odori mutassero passo dopo passo, seguendo i cambiamenti della vegetazione.
Guidati da Emanuela, ci siamo poi avvicinati agli alberi, sperimentando come il contatto diretto con il tronco possa aiutare a scaricare le energie negative. Abbiamo eseguito anche esercizi di rilassamento visivo, soffermandoci sui colori del bosco provando ad osservare l’ambiente intorno da prospettive insolite, come il cielo filtrato dai rami, camminando all’indietro.
Durante la camminata ci siamo presi momenti di condivisione, raccontando ciò che più ci colpiva del paesaggio circostante. Prima del rientro, abbiamo dedicato del tempo a esercizi di propriocezione, svolti a piedi scalzi sul prato, per sviluppare una maggiore consapevolezza del nostro corpo.
Con questa esperienza abbiamo scoperto un nuovo modo di vivere la montagna: più attento, lento e sensibile ai dettagli che spesso ci sfuggono nella frenesia della quotidianità.
Daniele Gilardi, Francesco Gilardi, Valerio Paluzzi
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