Tra le tante esperienze che si vivono durante il Servizio Civile, alcune lasciano un segno profondo.
Per noi è stata significativa la storia di quattro pulli di allocco che, in una primavera movimentata, sono arrivati al nostro CRAS — Centro di Recupero per Animali Selvatici, il Parco Faunistico Piano dell’Abatino. Gli allocchi sono rapaci notturni dai grandi occhi neri e dal piumaggio mimetico che li aiuta a nascondersi perfettamente nel bosco. Durante l’allevamento dei piccoli, che avviene nella stagione primaverile, diventano invece attivi in pieno giorno, anche se, purtroppo, non sempre i pulli arrivano all’involo sotto gli occhi attenti dei genitori. È stato appunto questo il caso di quattro pulli, portati uno dopo l’altro al nostro CRAS da cittadini attenti e responsabili dopo essere stati trovati a terra, disorientati e in difficoltà.
Appena arrivati, i piccoli sono stati accolti nell’infermeria del centro. Qui noi volontari, insieme ai keepers e sotto la guida esperta di Antonio de Marco, il direttore del Parco, ci siamo presi cura di loro quotidianamente: erano ancora troppo giovani per nutrirsi da soli, e così ogni giorno li abbiamo imboccati con pazienza, seguendo una dieta specifica per garantire loro tutte le energie necessarie per crescere forti e sani, e monitorandone i parametri vitali più importanti.
Con il passare delle settimane i pulli hanno cominciato a dimostrare una certa autosufficienza, e abbiamo quindi potuto trasferirli nella zona del Centro di Recupero vero e proprio, un’area più ampia e protetta all’interno del Parco. Lì, sempre sotto la nostra stretta osservazione, hanno iniziato ad interagire tra loro, a tenersi caldo nei giorni di pioggia e a compiere i primi voli, prima incerti e poi sempre più sicuri. Gradualmente hanno anche imparato a nutrirsi da soli, un passo fondamentale verso il ritorno alla vita selvatica. Durante le loro settimane di permanenza al Centro di Recupero sono anche stati inanellati da un esperto. L’inanellamento è infatti una pratica fondamentale per la conservazione, in quanto permette il tracciamento e il monitoraggio delle popolazioni di uccelli.
La loro dolcissima storia ha persino attirato l’attenzione di una trasmissione televisiva nazionale, GEO, che ha voluto raccontare parte del lavoro del centro attraverso la loro esperienza. Così in un soleggiato giorno di Maggio, la troupe televisiva è arrivata al Parco, e la storia dei nostri ospiti speciali è stata raccontata dall’operatrice volontaria SCU Giulia, esperta di gestione della fauna autoctona, accompagnata da Antonio de Marco. Vederli successivamente in TV, così piccoli ma così fieri e curiosi, è stato emozionante per tutto il team.
Il momento più toccante, però, è arrivato al momento del rilascio. Sebbene solitamente il lavoro dei volontari volga al termine nel primo pomeriggio, io ed altri tre operatori volontari SCU – Giulia, Michela e Nicholas – accompagnati da due keepers – Nazareno e Gabriele – siamo tornati al Parco durante le ultime ore della sera per poter effettuare il rilascio nel momento più adatto al loro stile di vita. E così, in una notte senza vento e sotto il cielo stellato, abbiamo preso i nostri quattro giovani allocchi e li abbiamo osservati spiccare il volo dalle nostre mani, che li hanno accuditi e amati, verso la libertà del cielo infinito. Vederli scomparire nel buio, sapendo di averli accompagnati passo dopo passo fino a quel momento, sarà uno dei ricordi più belli del mio servizio.
Anto
Bravissimi! È un fatto molto bello! Grazie