I nostri primi cesti

Il 6 aprile si è tenuto un incontro di cesteria molto produttivo, perché siamo riusciti a completare alcuni lavori; la lezione è stata più impegnativa di quanto immaginassimo, ma con l’aiuto di Massimo i primi cesti sono stati completati. 

Massimo ci aveva proposto, come primo lavoro, la realizzazione di un cesto utilizzabile come centro tavola, quindi non molto profondo, caratterizzato da un manico robusto ed una treccia a chiudere la sponda del cesto. Guardare il nostro maestro all’opera è stato affascinante per l’armoniosità con cui intreccia i vimini senza esercitare mai forza, ci ha insegnato infatti che nell’arte della cesteria la forzatura non è contemplata e che i vimini vanno maneggiati con delicatezza e calma. 

Nel lavorare la treccia e il manico del cesto, infatti, sono stati proprio questi gli aspetti importanti a cui abbiamo dovuto prestare attenzione per non spezzare i vimini e rovinare il lavoro. La realizzazione del manico, in particolare, si caratterizza per la tecnica con cui si arrotolano i vimini ed è importante farlo delicatamente, lasciando che ogni vimine trovi il suo posto nella struttura che andavamo a creare con le mani, senza forzare. 

A fine giornata i primi cestini erano stati completati: Maura ha realizzato un cesto leggermente svasato e ampio, con una bella treccia e un manico molto robusto, Alessandro invece è rimasto più aderente al progetto che ci aveva indicato Massimo, realizzando un cesto armonioso, più basso di quello della collega, e caratterizzato da un manico più lungo. Fulvia ha preferito fare una sponda più alta e rendere il cesto più profondo, la treccia da lei creata è meno spessa così come il manico. Vera invece ha scelto di non realizzare un cesto ma una sorta di vassoio, che potrà anche appendere come decorazione o utilizzare come sottopentola. 

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La lezione è stata particolarmente piacevole anche perché accompagnata da una buonissima merenda organizzata dai nostri Olp e dalla nostra collega Pamela che festeggiava il compleanno. Verso metà mattinata, infatti, abbiamo messo in pausa il lavoro di cesteria per gustare del pane fatto in casa, con farina di grano coltivato nel territorio del Parco, condito con olio e ricotta a km 0 ed a seguire una colomba. Ad allietare la giornata anche la compagnia di Otto, il cane da tartufi del nostro maestro Massimo. 

Tornati alle nostre case, ricchi di entusiasmo, abbiamo cercato il posto più adatto a valorizzare i nostri cestini e c’è chi li ha graziosamente adornati con decorazioni pasquali.

 

Ottenere un cesto realizzato con le proprie mani è stato davvero affascinante e soddisfacente, ci ha aiutato a comprendere quanta abilità e tempo ci sia dietro i lavori di artigianato, permettendoci di apprezzarne ancor più il valore.

Nei prossimi incontri andremo a finire i cestini non ancora conclusi e ne inizieremo di nuovi, continuando a collaborare tra di noi per scambiarci consigli e aiuto sotto la supervisione di Massimo con cui, carichi di voglia di sperimentare, di idee ed entusiasmo, stiamo valutando quali potrebbero essere le forme dei cesti che andremo a realizzare nelle prossime lezioni. 

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