Massimo ci aveva proposto, come primo lavoro, la realizzazione di un cesto utilizzabile come centro tavola, quindi non molto profondo, caratterizzato da un manico robusto ed una treccia a chiudere la sponda del cesto. Guardare il nostro maestro all’opera è stato affascinante per l’armoniosità con cui intreccia i vimini senza esercitare mai forza, ci ha insegnato infatti che nell’arte della cesteria la forzatura non è contemplata e che i vimini vanno maneggiati con delicatezza e calma.
Nel lavorare la treccia e il manico del cesto, infatti, sono stati proprio questi gli aspetti importanti a cui abbiamo dovuto prestare attenzione per non spezzare i vimini e rovinare il lavoro. La realizzazione del manico, in particolare, si caratterizza per la tecnica con cui si arrotolano i vimini ed è importante farlo delicatamente, lasciando che ogni vimine trovi il suo posto nella struttura che andavamo a creare con le mani, senza forzare.
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