La magia della cesteria

ll giorno 21 Marzo 2023 abbiamo svolto il secondo incontro per il laboratorio di cesteria con Il nostro insegnante e “maestro d’intreccio” Massimo di Marco.

Massimo coltiva i salici da cui ricava la materia prima per le sue creazioni e per i laboratori che gestisce, ed è un apicoltore; ha integrato la cesteria nelle sue attività e mette a disposizione il suo tempo per istruire gli interessati, e grazie a lui abbiamo così potuto accostarci a questa antica arte.

Prima dell’avvento della plastica, l’intreccio, lavorazione versatile e resistente, era indispensabile per la realizzazione di molti prodotti per la vita di tutti i giorni; noi ci stiamo cimentando nella produzione di cesti. Le piante utilizzate per l’intreccio sono solitamente olmo, salice, canne ed ulivo: noi, stiamo utilizzando salici e canne, queste ultime per la produzione della base del cesto.

Massimo ci ha raccontato che ha raggiunto il suo livello di maestria con molto duro lavoro, e non ci ha nascosto che la cesteria non è un arte facile, ma con molta passione ci ha anche ricordato perché vale la pena di tramandare i saperi artigiani

Innanzitutto si tratta di una trasmissione che avviene più efficacemente (come stiamo sperimentando direttamente) quando ci si trova a stretto contatto, e si può lavorare insieme, unendo la spiegazione tecnica al contatto umano, quindi la trasmissione del sapere artigiano è un momento importante di aggregazione sotto l’insegna della creazione diretta  e personale di qualcosa; nessuno di questi due momenti è qualcosa di facile e immediata sperimentazione per tutti, nel mondo contemporaneo del “preconfezionato a distanza”. 

A proposito poi della difficoltà dell’arte dell’intreccio, Massimo ci ha ricordato che non è qualcosa che deve scoraggiarci e che parte della poesia di questo tipo di produzioni, oggi, è anche questa: che necessitano tempo per essere imparate, tempo per essere messe in pratica…  e spesso oggi di “ tempo” per estrapolarci per un po’ dal ritmo frenetico del consumismo ce ne concediamo poco, anche quando potremmo.  

Ecco perché è importante continuare a parlare e mostrare l’intreccio: perché possa continuare a regalarci qualcosa.

Ieri un cesto era strettamente necessario, come lo dimostra la grandissima varietà di forme tradizionali specializzate nell’ottimizzare il trasporto e la conservazione di prodotti diversi.

Può esserlo anche oggi, se crediamo nei valori che può aiutarci a coltivare.

Luca, Fulvia, Pamela, Vera 

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