Gli anfibi sono strettamente legati alle zone umide; tra le specie caratteristiche dei fossi troviamo la rana appenninica (Rana italica) e la salamandrina dagli occhiali settentrionale (Salamandrina perspicillata), che sfruttano questi ambienti come siti di riproduzione, deponendo le loro uova sulla vegetazione acquatica o su robuste radici sommerse delle piante ripariali.
Sulla superficie spesso si trovano invertebrati come i gerridi, detti anche “insetti pattinatori”, in grado di galleggiare sfruttando la tensione superficiale dell’acqua.
Sul fondale, invece, è possibile osservare larve di altri insetti come quelle di efemenotteri e di tricotteri. Questi ultimi sono in grado di costruirsi degli “astucci” di protezione sfruttando materiale presente in acqua, solitamente sassolini (da qui il nome “portasassi”) o detriti vegetali. Insieme ad essi, dopo la schiusa delle uova, girini di rana e larve di salamandrina popolano il substrato sassoso del ruscello.
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