Monitoraggio dell’aquila

Lo scorso martedì, 20 febbraio, noi ragazzi del Servizio Civile, Michele e Laura, insieme alla nostra OLP Giuseppina e alla Guardiaparco Laura, ci siamo alzati di buon mattino per un’emozionate nuova avventura di monitoraggio.

Con il nostro fuoristrada siamo arrivati a Licenza fino all’inizio del sentiero (306B) che ci avrebbe portati alla nostra meta.

Uova di salamandrina

Lungo il percorso, in una pozza formata da un ruscello, abbiamo trovato delle uova di salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata), un anfibio endemico dell’Italia centrale, lungo tra i 7 e i 9 cm.

una Salamandrina adulta. Immagine da Parchilazio.it

L’adulto è caratterizzato da dorso nero per mimetizzarsi, mentre le zampe e la coda sono rosse per scoraggiare i predatori dal mangiarli. Questo perché, in natura, colori molto accesi, come il rosso, segnalano ai potenziali predatori tossicità o un pessimo sapore. Sulla testa presentano una chiazza marrone che congiunge gli occhi, a ricordare degli occhiali, da cui il nome.

Successivamente, usciti dal bosco, siamo arrivati in una piccola radura, dove, guardando in alto, c’era ad accoglierci la coppia di aquile del nostro Parco, che era l’obiettivo del monitoraggio.

Questa radura è nota come “Osservatorio dell’aquila”, da qui è possibile ammirare il nido di questi rapaci, che si trova su una rupe del versante orientale del Monte Pellecchia, quasi sotto la croce di Pizzo Pellecchia.

osservatorio dell'aquila

Eravamo arrivati giusto in tempo! Subito dopo le aquile sono scomparse oltre Colle Ara del Pero, il loro territorio di caccia. Mentre attendevamo il loro ritorno, con l’aiuto del cannocchiale e dei binocoli, abbiamo osservato il nido.

Colle Ara del Pero visto dall'osservatorio
Una delle aquile

Dopo una lunga attesa le aquile sono tornate a volare sopra di noi, avvicinandosi al territorio di una coppia di poiane (Buteo buteo) che ha subito iniziato a fare mobbing sulle prime. Le aquile hanno poi continuato i loro giri sulla valle, fino a sparire oltre il versante occidentale del Monte Pellecchia.

Prima di andarcene è stato possibile osservare uno sparviere e un numeroso stormo di corvi imperiali ( Corvus corax) sul crinale di Monte Pellecchia.

L’aquila reale (Aquila chrysaetos ) è una specie monogama e territoriale, che forma coppie per la vita, solitamente depongono due uova all’anno, ma di queste solo un giovane riesce a sopravvivere. Tuttavia, alcuni anni questi volatili potrebbero decidere di non accoppiarsi per diversi fattori. Le popolazioni di grandi rapaci non sono mai troppo numerose, e si regolano sulla quantità di risorse disponibili nel loro territorio, come le prede o i siti di nidificazione. La maturità sessuale viene raggiunta tra i 3 e i 6 anni, l’accoppiamento si svolge verso marzo e viene preceduto da un rituale che prende il nome di “danza del cielo”. La femmina effettua un volo rovesciato mentre il maschio sembra piombarle sopra, con scambi di preda in volo o giri della morte.

disegno di Laura Confaloni
Versante orientale del Monte Pellecchia
Colle Ara del Pero sorvolato da un'aquila

Risultano passati tre anni dall’ultima cova e la decisione di questi animali nel non volersi accoppiare potrebbe risiedere nella graduale riduzione delle radure a loro essenziali per la caccia. Con l’infittirsi del bosco il rischio che potrebbe seguirne è quello di una possibile scomparsa di questa specie dalla zona.

Poiché la presenza dell’aquila nel Parco, così come negli Appennini, risulta essere minacciata da diversi fattori di rischio, ogni sito di riproduzione è essenziale e va monitorato e protetto con i giusti interventi di gestione.

Pillola del giorno

Cos’è il “Mobbing”?

In etologia per mobbing si intende la strategia difensiva in cui le potenziali prede, invece di scappare o nascondersi, decidono di attaccare il loro predatore, così facendo gli dimostrano la loro forza per allontanarlo.

Michele De Augustinis & Laura Di Rienzo

Volontari del Servizio Civile nel Progetto " monitoraggio e recupero della fauna selvatica" presso il Parco naturale regionale dei Monti Lucretili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *