Alla scoperta dei rapaci diurni con Andrea Corso

Sabato 9 marzo, Noi: Laura e Michele, insieme a Giuseppina, la nostra OLP, abbiamo deciso di approfondire le nostre conoscenze sui rapaci diurni partecipando ad un convegno.

Questo si è tenuto nella cittadina di Poli (RM), all’interno dell’ex chiesa di San Giovanni, edificio medievale del XIII secolo, a lungo abbandonato ed ora ristrutturato.

Promotori ed organizzatori di questo evento divulgativo sono stati: il sindaco di Poli, l’associazione locale “Le donne del vicolo” e il comitato “ALP”.

Lo speaker del convegno è stato Andrea Corso, famosissimo ornitologo di fama internazionale, appassionato di rapaci sin da quando era bambino.

Durante il suo avvincente discorso, ci ha illustrato quali sono gli ordini di rapaci diurni presenti nel mondo, ovvero Falconiformes e Accipitriformes, come distinguerli, con cosa osservarli e quali specie sono presenti in Italia.

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Falco lanario

In seguito, la presentazione si è focalizzata su alcune specie, come il falco lanario, il falco pellegrino, il biancone, il falco grillaio, il capovaccaio e molti altri, spiegandoci il dimorfismo sessuale, ovvero le differenze tra i due sessi, le strategie riproduttive e le rotte migratorie.

Si è parlato del falco sacro di nome “Romana” che ha deciso di sostare proprio dietro lo stadio della Roma, come si dice in questi casi …Nomen omen. Alcuni bianconi molto giovani e “scemi”, invece, prediligevano svernare in Sicilia piuttosto che in Africa, questo perché sbagliavano rotta migratoria, pensando di essere in grado di sorvolare il Canale di Sicilia tutto in volo battuto.

Biancone
Dio Horus, foto da Astelus.com

 

Un’altra passione dello speaker è anche l’antico Egitto, molti dei riferimenti che ha fatto riguardavano l’arte e la cultura egizia. Abbiamo scoperto come gli egizi fossero formidabili osservatori dell’avifauna e abilissimi, nonché fedelissimi, rappresentatori di questa.

Gli egizi avevano così tanta considerazione e rispetto della natura che le loro divinità erano per metà umane e per metà animali. Il dio Horus veniva raffigurato con la testa di falco, a lungo considerato falco pellegrino, ma secondo Andrea Corso e molti egittologi potrebbe trattarsi di un falco lanario.

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Rilievo Egizio rappresentante un cobra ed un grifone

Molte specie di rapaci attualmente sono a rischio estinzione, questo a causa dei cambiamenti climatici, della distruzione e frammentazione degli habitat, della falconeria illegale, della costruzione di opere antropiche come: impianti eolici, edifici, ponti, campi fotovoltaici etc. A fare più danni sono i pesticidi e antibiotici (come Declofenac, FANS) utilizzati negli allevamenti intensivi. Questi portano a morte certa il rapace, facendolo ammalare di tumori e sclerosi o portandolo a morte istantanea. Spesso noi umani non ci rendiamo conto di quanto le nostre azioni possano influire sull’intera biosfera.

Il convegno si è chiuso con un monito: i rapaci sono predatori apicali, in cima alla catena alimentare, e sono quindi essenziali per l’equilibrio degli ecosistemi, danneggiare loro significa rovinare l’ambiente in cui noi stessi viviamo, e senza il quale non potremmo esistere.

Molti si chiedono spesso perché tutelare queste specie, domandando “a che cosa servono”, ma la verità è che non solo tutte le specie viventi hanno diritto a sopravvivere e prosperare, ma ogni specie costituisce un nodo nella grande rete della vita che è il nostro ecosistema, di cui noi siamo parte integrante, e non i padroni: danneggiare la natura è danneggiare noi stessi, e solo proteggendo ogni sua componente possiamo sperare di sopravvivere a lungo e in pace con il nostro Pianeta.

Avvoltoi avvelenati in Kenya, foto da National Geographic

Finito l’interessantissimo Convegno, le rappresentanti dell’associazione “le Donne del Vicolo” ci hanno condotto alla scoperta di Poli. La visita è iniziata proprio dalla ex chiesa di San Giovanni, illustrandoci gli affreschi che l’adornano.

In seguito, siamo entrati nella vicina chiesa di Sant’Antonio Abate, utilizzata solo per le messe in ricorrenza del Santo.

Infine, il nostro itinerario è giunto alle sale del comune, adornate di affreschi cinquecenteschi voluti da diverse famiglie nobili, come gli Orsini ed i Torlonia, che raffigurano scene bucoliche, episodi della mitologia classica, come il giudizio di Paride o Venere e Marte, e battaglie del tempo, come l’assedio di Anagni.

Possiamo concludere dicendo che questo è stato un bellissimo evento, ringraziamo Giuseppina per averci portato, il sindaco per averci ospitato, il comitato ALP e l’associazione “Le Donne del Vicolo” che ci hanno guidato e il Dott. Andrea Corso per averci insegnato così tante cose interessanti.

 

Laura Di Rienzo & Michele De Augustinis

Volontari del SCU di Marcellina

1 Comment

  • Filomena Armillotta

    Interessantissimo articolo, chiaro e completo. Godibile anche per i non esperti dell'argomento. Molto belle anche le foto.

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