SCU in Aree Protette e Borghi

XXX Transumanza Falasche-Jenne

La trentesima edizione della Transumanza che lega il litorale laziale con i Monti Simbruini, la Falasche-Jenne, ha finalmente avuto luogo! La rievocazione di questo antico percorso è al centro del nostro interesse non solo per la sua valenza storica e culturale, ma anche per il riconoscimento politico e istituzionale che sta ricevendo a livello europeo e che lascia ben sperare per la futura ufficializzazione di tutti i tratturi laziali.

7 AGOSTO

Come ogni anno i cavalieri si sono incontrati di fronte il Parco dedicato a Simonetta Colaceci nella località di Falasche, ad Anzio. La partenza è un momento di fondamentale importanza, che permette di ricordare la strada percorsa negli ultimi trent’anni e quella che verrà, rinsalda i legami tra gli attuali cavalieri, i genitori che li hanno preceduti e i giovani che prenderanno il loro posto. E’ stata commemorata anche la scomparsa di Giuseppe Colaceci, maestro della banda musicale, la quale ha accompagnato i festeggiamenti e la partenza. Dopo una veloce colazione, Antonio Volpi e Mara Folco, rispettivamente Presidente dell’Associazione LUPA e Presidentessa dell’ Associazione La Voce di Falasche Onlus, hanno omaggiato i partecipanti “storici” della transumanza con medaglie e cornici contenenti infiorescenze di falasco (Cladium mariscus), da cui i cavalieri transumanti prendono orgogliosamente il nome.

La forza e la resistenza sono le caratteristiche principali dei “falascari”. La trentesima “Marcia della Transumanza” rievoca e ricorda quanto questo popolo sia stato forgiato nel tempo e quanto queste migrazioni stagionali abbiano influito sulla loro vita, sul loro carattere, sul loro modo di affrontare le difficoltà della loro esistenza.

La partenza è avvenuta alle nove di mattina. I cavalieri erano in totale una trentina, comprese tre amazzoni e un ragazzo di poco più di dieci anni. Non erano presenti solo i cavalieri e le loro famiglie, ma anche molti abitanti di zona che ogni anno accorrono per vedere passare i cavalli. Antonio Volpi, anima della Marcia, aveva il delicato e faticoso compito di precedere la carovana in bicicletta e fermare le macchine nei momenti in cui era necessario attraversare la strada.

8 AGOSTO

Lunedì abbiamo raggiunto la carovana ad Artena, durante la sosta pomeridiana per permettere a cavalli e cavalieri di rifocillarsi. Abbiamo condiviso il pranzo non solo con Antonio Volpi, ma anche con i membri del Buttero Contemporaneo del Vivaro, che hanno raggiunto i falascari a Cisterna.

I cavalieri passano tutto il giorno insieme e condividono qualsiasi cosa, che sia cibo, oggetti o spazi. Questo, a dire di Antonio, crea una fortissima coesione, al punto che le necessità del singolo diventino quelle di tutto il gruppo: non si può lasciare nessuno indietro e tutto il “branco” deve sapersi adattare al passo di ogni cavallo e del suo cavaliere. Per questo non può esistere alcuna forma di egoismo o individualismo. Da questo punto di vista la transumanza affina le doti di ascolto e comprensione di ognuno dei partecipanti, mettendoli sullo stesso piano e favorendone il dialogo, superando quelle che abitualmente sono le barriere create dalla provenienza geografica e sociale, o dalla formazione e professione.

Artena è uno snodo fondamentale per noi Volontari poiché rappresenta il punto in cui il “nostro” tratturo, che parte dal Parco Regionale dell’Appia Antica, si collega a quello rivendicato da Antonio Volpi, per procedere poi insieme verso i Monti Simbruini. Il percorso che da Artena arriva al Vivaro, nel cuore dei Castelli Romani, era già stato tracciato e segnato dai Guardiaparco e dai Volontari SCU dell’anno scorso, per questo non è stato difficile accompagnare i cavalieri del Buttero Contemporaneo fino a “casa”. 

Le cinque tappe della XXX Marcia della Transuamanza:

7 agosto: Falasche – Cisterna

8 agosto: Cisterna – Paliano

9 agosto: Paliano – Altipiani

10 agosto: Altipiani – Vallepietra

11 agosto: Vallepietra – Jenne

11 AGOSTO

L’11 Agosto si è infine conclusa la Transumanza organizzata da Antonio Volpi. L’arrivo dei transumanti a Jenne è avvenuto nel tardo pomeriggio. Un’entrata trionfale, attraverso la via principale del paese, tra gli applausi degli abitanti e di tutti i presenti. Un evento senza dubbio di grande rilevanza per la cittadina di Jenne. A coronare il tutto, dopo che i transumanti si sono disposti nella piazza principale, il commovente discorso di Antonio Volpi, il quale ha ringraziato ed omaggiato con una medaglia ognuno dei partecipanti al cammino. Dal discorso è emerso chiaramente quanto organizzare questo tipo di eventi sia difficile e richieda moltissimi sacrifici, ma che con un po’ di dedizione e di passione tutto sia possibile. Sfugge qualche lacrima a Volpi nell’illustrare quanto ogni anno sia difficile organizzare un qualcosa di questo tipo. Tanti sono gli sforzi e tanta è la fatica.

Dopo la conferenza e i dovuti ringraziamenti, Jenne si è immersa in un clima di festa e di allegria, tra il cibo tipico del paese (come la pasta col sugo di pecora) e la musica dal vivo, che ha reso l’atmosfera ancora più gioviale e accogliente. Insomma una serata all’insegna delle emozioni e dell’allegria.

Articolo e foto di: Giusi Bollati & Vittorio Di Cecio

Parco Regionale dei Castelli Romani (sede Vivaro)

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