Settembre, è tempo di…arare!
Oggi, 01/09/2022, noi volontari di Moricone abbiamo messo piede, per la prima volta, sull’appezzamento che accoglierà il progetto “Sapori Saperi e semi del territorio” di quest’anno: l’idea, un pò audace, è provare a riportare un pò di grano, quello antico, a Moricone, affiancandolo al caratteristico paesaggio ad olivi.
E’ la prima volta che il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili si impegna in un progetto di questo tipo, fornendo a noi volontari del Servizio Civile la preziosa occasione e gli strumenti per seguire l’intero ciclo di produzione del grano,
Il Parco si lancia oltre i suoi consueti orizzonti abbracciando il settore agricolo nella prospettiva di tutela del territorio; apre una finestra su una vecchia, nuova realtà che, se si concretizzasse, potrebbe rappresentare un importante passo avanti verso un migliore equilibrio con il territorio.
Attualmente a Moricone si coltiva in prevalenza frutta (come ciliegie e pesche) che richiede l’utilizzo di una grande quantità d’acqua; i grani antichi, invece, come il Senatore Cappelli ed il Saragolla, sono molto meno esigenti in questo senso, e sono inoltre vecchi amici di queste zone, come ricordano bene alcuni anziani del paese.
Per questo, l’idea del Parco è di reintrodurre la coltivazione di questi grani più “gentili” con le risorse idriche, che anche a livello alimentare presentano delle caratteristiche migliori rispetto ai grani commerciali. I grani antichi, infatti, contengono una percentuale inferiore di glutine, che riduce la probabilità di sviluppare intolleranze alimentari a causa di un consumo prolungato di farinacei.
In questo periodo storico particolare è sempre più evidente quanto la dipendenza dalle importazioni possa porci in condizioni di fragilità; sollevare la consapevolezza sull’esistenza di una possibilità di rafforzamento per l’economia locale, è una speranza che fa parte delle intenzioni alla base del progetto in cui il Parco ha deciso di impegnarsi.
In questa prima giornata ci siamo adoperati per ripulire l’area, rimuovendo sassi e legna dal terreno. Con l’aiuto dell’Olp Alessandro abbiamo potato i rovi per rendere il terreno accessibile, e poi pausa per spezzare la fame con prodotti a “cm zero“, ossia qualche mora selvatica raccolta da Pamela dai cespugli intorno al campo.
Il nostro Olp Roberto, prima di procedere all’aratura, ha messo a nostra disposizione le sue conoscenze in campo agricolo illustrandoci il funzionamento dei mezzi agricoli e le fasi della lavorazione della terra.
Solo una cosa avrebbe potuto coronare pienamente la mattinata di lavoro: una buona pioggia, che siamo stati molto fortunati ad avere appena qualche ora dopo la conclusione dei lavori.
Il prossimo step….vi terremo aggiornati!
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