SCU in Aree Protette e Borghi

…Passando per Poli

     La nuova variante doveva quindi sovrapporsi al CNP nel tratto che da Guadagnolo segue le creste fino a Capranica Prenestina. Ma dalla cima di Guadagnolo, seguendo il crinale in direzione sud-ovest si nota un piccolo borgo ai piedi della montagna, si tratta di Poli. Esiste un sentiero che, passando per Colle Crocetta, unisce Poli a Guadagnolo e ricalca un antico tratturo! Noi non eravamo a conoscenza della storia pastorale di questo borgo, è stato Umberto, camminatore e membro di FederTrek, che ci ha aperto la strada. Umberto passava le estati della sua infanzia proprio nella campagna polense, nella Tenuta Ferrini, i cui prati accoglievano greggi e pastori. Ogni mattina, appena alzato, scendeva le scale della tenuta con la sua scodella della colazione tra le mani per andare a chiedere ai pastori un po’ di ricotta calda, appena fatta.

Anche un racconto così breve in realtà ci dice tanto riguardo le abitudini dei pastori transumanti e delle popolazioni “sedentarie” che incontravano lungo il tragitto. Esisteva una sorta di patto in cui l’accoglienza veniva ripagata con i prodotti caseari, i pastori entravano a far parte della vita e delle abitudini di intere comunità, ne scandivano i tempi, si creavano alleanze familiari che si rinsaldavano anno dopo anno, estate dopo estate. Oggi la Tenuta Ferrini è stata acquistata da una multinazionale francese, ma i cancelli sono chiusi, il prato è incolto e l’intonaco si sbriciola a causa dell’abbandono.

 

     Ci sono però i toponimi e i resti archeologici che ci aiutano tanto quanto i racconti per ricostruire una realtà come quella della pastorizia semi-nomade: a sud di Poli, in prossimità del bosco comunale di Colle Corvia, si trova la Località “La Lestra”, termine che fa riferimento al luogo di ricovero per animali e pastori durante la transumanza, oggi adibito ad area pic-nic. Fra Poli e Guadagnolo fu inoltre rinvenuta un’ascia a margini rialzati dell’antica età del Bronzo e sempre presso Guadagnolo è stato identificato un insediamento di pastori con ceramica dell’età del Ferro. Piccoli villaggi capannicoli, occupati stagionalmente, dovettero esistere in tutta l’area, poiché le rotte di transumanza (rivolte verso la Campagna Romana, i colli Albani e l’agro Prenestino-Labicano) sono rimaste in uso fino in epoca recente.

Abbiamo deciso quindi di tracciare il sentiero Poli-Guadagnolo per controllarne lo stato di manutenzione e la visibilità della segnaletica, ci hanno accompagnato anche i Volontari del Servizio Civile che si stanno occupando del CNP. Il primo centinaio di metri, una volta lasciata Via del Condotto, è inghiottito dalla vegetazione e i segnali orizzontali bianchi e rossi del CAI si mescolano ad altri non ufficiali di forma circolare. Abbiamo cominciato la salita verso Colle Crocetta e il panorama su Poli, incastonata tra le montagne, ha compensato le difficolà date dalla presenza di cancelli abusivi e staccionate. Siamo tornati al Comune per controllare che non fosse giorno di caccia, ma non ottenendo una risposta chiara, abbiamo optato per una passeggiata lungo la via maestra di Poli, alla scoperta di strutture ricettive adatte agli escursionisti che verranno.

É stata una giornata intensa, con i suoi momenti di svago e le sue difficoltà, ma non ci siamo arresi. Dopotutto questo fa parte della ricerca e trovare delle problematiche può solo servire che a risolverle. Torneremo a Poli, presto.

Articolo e foto di: Giusi Bollati & Vittorio Di Cecio

Parco Regionale dei Castelli Romani (sede Vivaro)

 

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