L’ “ululato” dell’ululone

L’ululone appenninico (Bombina pachypus) è l’unico anfibio della famiglia dei Discoglossidae presente all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. Si può osservare presso pozze d’acqua e fontanili, dove si riproduce dalla primavera inoltrata fino alla tarda estate.

Bombina pachypus rientra tra le specie protette presenti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE. La cattura temporanea e la manipolazione con guanti appositi è consentita per legge soltanto alle persone munite di autorizzazione ministeriale.

L’ululone appenninico è una specie endemica italiana il cui areale è localizzato, come da nome, sulla dorsale degli Appennini. La perdita di habitat, legata all’alterazione, alla distruzione e/o all’inquinamento dei siti riproduttivi, l’ha resa una specie molto vulnerabile, classificata come “In Pericolo” a livello regionale del Lazio secondo la categoria IUCN.

Peculiare è la sua colorazione: infatti, mentre il dorso si presenta di un color verde oliva-marrone, di una tonalità pressoché identica al fango e alla vegetazione acquatica con cui si mimetizza, il ventre presenta macchie giallo acceso contornate da sfumature che vanno dall’azzurro-grigio fino al blu scuro (per questo è anche detto “Ululone dal ventre giallo”). Questa colorazione aposematica serve a scoraggiare i predatori, indicando una potenziale tossicità delle sostanze prodotte dalle ghiandole dell’ululone a scopi difensivi.

Ma non è solo questa la sua particolarità: l’ululone prende il suo nome anche dal canto che emette durante il periodo riproduttivo, un verso intermittente simile ad un breve ululato. Assistere al suo richiamo è una fortuna, registrarlo lo è ancora di più: noi volontari del Servizio Civile Universale del Parco, durante le attività di monitoraggio, ci siamo riusciti per pochi secondi e condividiamo con voi questo raro documento. Buon ascolto!

Foto, video e testo a cura di Giulia Passacantilli

Parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili – Servizio Civile Universale – Sede di Vicovaro

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