Cosa significa essere un pastore oggi? Ce lo racconta Silvano, un allevatore locale
Silvano è diventato pastore ereditando questo impiego dai suoi genitori, che dal secondo dopoguerra si sono spostati da Capranica Prenestina nella zona del Vivaro per vivere di agricoltura e allevamento.
Oltre al passato di pastorizia nella sua famiglia, abbiamo approfondito con il racconto dei suoi spostamenti stagionali con il gregge e alle difficoltà che oggi si incontrano in questo mestiere.
Dagli anni ’70 fino circa al 2010, veniva praticata una “mini-transumanza” partendo dal Vivaro verso zone più basse e aperte nei mesi invernali, per sopperire al freddo e all’umidità. Le destinazioni solitamente erano San Cesareo, Carchitti o Cisterna di Latina.
Oggi se vuoi fare il pastore devi aver studiato da ragioniere, con tutte le questioni burocratiche da sbrigare!
Infine, Silvano ci racconta che oggi le difficoltà maggiori per i piccoli allevatori si incontrano nella gestione della burocrazia. Con l’industrializzazione del settore pastorizio e i conseguenti controlli di sicurezza e qualità penalizzano le piccole aziende come la sua a favore di quelle più grandi.
Speriamo quindi, con il nostro lavoro, di contribuire alla rivalorizzazione di questo antico mestiere ricco di storia, genuinità e tradizione.
Lascia un commento